Durante le varie attività , notevoli sono state le emozioni vissute dai bambini : gioia, tristezza, paura, rabbia, accettazione e disgusto.
In particolare , emergono maggiormente le emozioni di gioia e felicità. La soddisfazione e il divertimento vissuti nei momenti di gioco immaginario non sono mancati .
All’interno del linguaggio non verbale , ho notato come l’espressione delle emozioni abbia avuto un ruolo importante nel comunicare bisogni e stati d’animo , arricchendo anche l’espressione verbale .
Ho ideato percorsi animati e favole in movimento, utilizzando materiali diversi che facilitassero l’emergere delle emozioni e creando un ambiente sereno. Questo ha consentito a ciascun bambino di comprendere i propri sentimenti e quelli degli altri, favorendo lo sviluppo delle capacità di adattamento e l’apprendimento della gestione delle emozioni all’interno di un gruppo.
Il ruolo del gioco e del movimento nell’educazione emotiva
Il tema delle emozioni è molto importante ,cosi’ come lo è imparare a gestirle attraverso il gioco e il movimento.
Grazie al movimento , si può’ raggiungere la sfera emotiva di ogni bambino. Tuttavia , i bambini oggi trascorrono molto tempo davanti ai videogiochi , sacrificando le relazioni con i compagni. Questo comportamento può portare
a problemi di postura e obesità .
Cosa significa educare alle emozioni
I sentimenti non sono innati ed e’ fondamentale che gli insegnanti si impegnino nell’educare i bambini ai sentimenti.
E’ importante favorire l’espressione delle emozioni per prevenire i disagi, privilegiando le competenze sociali e relazionali.
Tra le strategie utili per raggiungere questo obiettivo, si possono proporre esercizi di autostima e dare il buon esempio, ascoltando con attenzione i bambini e riconoscendo il loro stati d’animo. Osservare come esprimere le emozioni e imparare a leggere il loro linguaggio corporeo permette di aiutarli a gestire meglio il proprio corpo e le relazioni con gli amici. .Una volta osservati questi comportamenti, e’ essenziale dialogare con i bambini per capire meglio i loro problemi.
Il docente, infatti, deve essere in grado di comprendere i ragazzi, aiutarli e stimolarli a sviluppare l’intelligenza emotiva. E’ necessario valorizzare sempre questi aspetti, evitando di trascurare situazioni di contrasto e insegnando loro a mettersi nei panni degli altri.
Educare alla prosocialità
Il comportamento prosociale si sviluppa nei bambini a partire dai primi due anni di vita. L’osservazione delle figure di riferimento , come genitori ed educatori, e’ determinante, poichè attraverso di essa i bambini imparano a comprendere emozioni e bisogni , sviluppando empatia. Anche lo sviluppo delle capacità empatiche , favorito dal sistema nervoso attraverso il meccanismo percezione-azione, gioca un ruolo chiave. Infine, l’ambiente familiare e culturale e’ cruciale : vivere in un contesto che valorizza le relazioni, l’ascolto, il rispetto reciproco e l’aiuto favorisce lo sviluppo di un forte senso di responsabilità sociale. Educare i bambini alla prosocialità , all’altruismo, e alla solidarietà e’ essenziale per prevenire episodi di violenza e aggressività. Insegnare loro a rimuovere la sofferenza degli altri aumenta il senso di realizzazione ela consapevolezza di essere persone valide. La capacità di cooperare con gli altri, inoltre, favorisce il lavoro di squadra e insegna a delegare responsabilità. Non si dovrebbe mai smettere di incoraggiare i bambini a sviluppare questi comportamenti prosociali, che sono fondamentali per la loro crescita e per un’educazione basata sui valori dell’aiuto, della condivisione della cooperazione.